ROVELLINI: MILLE EMOZIONI, ZERO RIMPIANTI

"IL BASKET SOLE CORRAO ORGOGLIOSO DI QUESTA STAGIONE"
La semifinale di ritorno persa di un sol punto a Borgotrebbia è ancora fumante di ricordi. Quando perdi per mezzo canestro, non puoi non avere una punta di rammarico. Ma il Basket Sole Corrao non si ferma al singolo episodio.
"Vincere piace a tutti - spiega la presidente Laura Rovellini - ma la mia analisi vuole raggruppare nove mesi e non una singola serata, peraltro splendida e ricca di significati nonostante la sconfitta. Nove mesi in cui squadra e allenatori, allenamento dopo allenamento, hanno costruito qualcosa d'importante, che ci ha pemesso di arrivare tra le prime quattro del campionato. Lungo la stagione abbiamo trovato nuovi amici, nuovi sostenitori, che poi ci hanno accompagnato fin qui, segno che affetto e stima nei nostri confronti non sono mai mancati".
GRAZIE A TUTTI I NOSTRI SIMPATIZZANTI - Poi, nell'istante del semaforo rosso: "Tutti hanno partecipato al momento, segno che proprio tutti i nostri compagni di viaggio si sono sentiti coinvolti, partecipi delle situazioni. Insomma, abbiamo centrato l'obiettivo che volevamo raggiungere: quello di allargare la base, di aumentare il numero dei componenti della nostra famiglia. Ci siamo riusciti, come testimonia un impianto, quello di Borgotrebbia, sempre più piccolo. Ci siamo riusciti registrando il clamoroso aumento degli accessi al nostro sito. Ci siamo riusciti perchè quotidianamente le persone ci chiedono e ci domandano, si interessano a noi, a quel che facciamo".
UNA BASE DA CAPITALIZZARE - "Non dobbiamo mai dimenticarci che questa società non ha nemmeno due anni di vita. Quel che abbiamo fatto finora, poco o tanto che sia lo giudicate voi, ci servirà come base per rilanciare la sfida. A cominciare da subito, dalla prima squadra al settore giovanile e a tutto il resto che abbiamo in testa".
NON CHIAMIAMOLA ELIMINAZIONE - "Se una matricola come la nostra arriva tra le corazzate del campionato, tra le prime quattro della Promozione, faccio fatica a parlare di eliminazione. Piuttosto, mi sembra la fine di uno splendido viaggio, durato più a lungo di quanto si poteva pensare. E' stato bello anche e soprattutto perchè lungo il tragitto abbiamo costruito tanto, da cui ora ripartiamo volentieri".