FULMINE ROSA, UNA DOMENICA DA INCUBO

L'ANIMUS PUGNANDI NON SALE SUL PULLMAN, LA RESA E' DISARMANTE: A REGGIO EMILIA ARRIVA LA PEGGIORE DELLE SCONFITTE



TRICOLORE REGGIO EMILIA 51
BASKET SOLE FULMINE ROSA 21
(11-3; 22-4; 37-14)

BASKET SOLE FULMINE ROSA: Botteri 4, Aurino 9, Bosi, Paini, Milanese 6, Malon, Massessi 1, Cavallini 1, Fornasari, Scaramozzino. All. Lavezzi, Scherz.

REGGIO EMILIA - Tornano gli incubi nel campionato del Fulmine Rosa. Dopo la serataccia di Parma, cedendo davanti al non irresistibile Vico, il Basket Sole ci ricasca, con un tonfo che fa ancor più rumore. Sul campo di un Tricolore discreta squadra, ma non certo formazione di marziane, le rossoblù giocano la peggior partita di sempre della gestione Lavezzi-Scherz, rischiando di battere tutti i primati negativi della storia della palla al cesto: 3 punti nel primo quarto, uno solo (!) nel secondo, chiudendo a quota 21 ma, soprattutto, rimediando un -30 che scatena brividi gelati lungo la schiena.
Prestazione da urlo (di disperazione) per un Fulmine Rosa in partita soltanto per una manciata di minuti, quelli strettamente necessari alle reggiane per scavare un solco profondo e incolmabile fin da subito.
In difesa le cose vanno benino, ma potrebbero andare meglio. In attacco, invece, tutto il peggio possibile, esordendo con un 1/21 dal campo che manderà in frantumi anche l'ultima speranza abbondantemente prima dell'intervallo lungo. Perchè di idee non ce ne sono e le palle perse sono a grappoli.

Ci provano in poche. Il resto della squadra fa a gara a chi abbassa di più la testa di fronte a difficoltà fatalmente sempre più crescenti, dimenticandosi in fretta, ad esempio, dello spirito di gruppo che aveva permesso al Fulmine Rosa di uscire a testa altissima da Sorbolo: sconfitta sì, ma con tanto onore, maglia sudata e immenso sacrificio per la causa. Senza se e senza ma.
Non arrivano salvagente di nessun tipo, nè da nessuna parte e così il naufragio si compie alla velocità della luce, chiudendo con un 6/42 dal campo che si commenta da solo. Nella seconda parte della gara viene meno anche la voglia di sacrificarsi in difesa, mentre in attacco quantomeno ci si avvicina al minimo sindacale, complice anche un rallentamento della pressione delle reggiane.
Finisce in fretta una partita praticamente mai cominciata: in un battito di ciglia il Fulmine Rosa cancella i recenti progressi e si ritaglia una settimana di profondi sospiri e riflessioni. Il tutto in vista della sfida casalinga di venerdì prossimo contro la Fulgor Fidenza, una delle formazioni maggiormente accreditate per la fascia alta della classifica.
Asterisco finale su assenze pesanti, certo, che comunque fanno pur sempre parte del gioco. Un gioco, quello degli alibi, davvero pericoloso in un contesto, dopo quasi tre mesi di attività, ancora alla piena ricerca di se stesso.