PURTROPPO SARA' UNA RIVOLUZIONE!

LE PENISOLA DEL BASKET FA I CONTI CON LA CRISI: DALLA SERIE A ALLA C1 SARANNO IN TANTI A RINUNCIARE ALL'ATTIVITA'. SI PARLA DI UNA TRENTINA DI SOCIETA'
Sono giorni frenetici per il basket italiano di vertice. Nel giro di pochi giorni verranno composti i nuovi gironi, dalla serie A alla C1. Forse mai come quest'anno la crisi picchierà duro. Per chi vive e produce sport, sarà un colpo al cuore, una mazzata autentica sulla propria storia e sulla voglia di continuare.
Entro la settimana, avanti con serie A e LegaDue, nella prossima, poi, vedranno la luce i campionati di DNA, DNB e DNC. Molte società spariranno dalla geografia del basket italiano. Soprattutto al Sud, soprattutto in C1, dove le difficoltà sembrano maggiori. Ci saranno integrazioni di organici, ripescaggi e tutto quel che consegue a una morte sportiva. La speranza è una sola: non ritrovarsi più in queste condizioni tra 12 mesi: come? La strada è una sola. Se i soldi scarseggiano, non resta che contenere i costi della macchina basket, nessuna voce esclusa. A cominciare dagli stipendi dei giocatori: qui sarebbe opportuno un patto d'acciaio tra i presidenti, con l'istituzione di un tetto salariale.
Ma il discorso va oltre il professionismo. Anche nelle categorie inferiori, o ci si dà una regolata all'istante, oppure il destino in molti casi è fatalmente segnato. E la ricetta è la stessa.
DI NECESSITA' VIRTU' - Crisi, crisi, ancora crisi. E allora, quale miglior occasione per puntare davvero sui giovani, sui vivai e sulle squadre Under? Non vogliamo certo "ghettizzare" i senatori, che tanto hanno dato e tanto hanno ancora da insegnare ai giovani. Ma qui, per la sopravvivienza del movimento, tutti devono fare uno sforzo. E quello delle società porta necessariamente alla creazione dei giocatori fatti in casa piuttosto che sull'acquisto a destra o a sinistra. Pazienza: questa è la parola d'ordine. Pazienza per crescere i giovani. Qualcuno già lo fa e respira. Qualcun altro si riempie la bocca e non lo fa. Qualcun altro comincia a muoversi in questa direzione: l'unica che porta a un futuro stabile.