A SALSOMAGGIORE NON C'E' IL SOLE

I ROSSOBLU' COMINCIANO A GIOCARE SUL -22: TROPPO POCO. E ARRIVA LA SECONDA SCONFITTA NELLE ULTIME 3 PARTITE


SALSOMAGGIORE-BASKET SOLE 65-50
(17-7; 36-17; 47-25)
BASKET SOLE Martinelli 15, Betti 3, Poggi 6, T. Villani ne, Croci, Capolicchio 6, A.Sebastiani 1, E.Villani 14, Mori 4, Cabrini 1. All. Lavezzi.

SALSOMAGGIORE - A un certo momento, sul -22, l'obiettivo della serata diventa quello di salvare la differenza canestri, dopo il +20 dell'andata. Insomma, squarci di tristezza infinita per un Basket Sole costretto all'inferno di una partitaccia più dai suoi demeriti che dagli oggettivi meriti di un Salsomaggiore davvero ispirato, con le idee chiare, convinto e convincente.
Basket Sole non pervenuto per almeno 30 minuti, arrivando ben presto sul fondo e continuando a dare testate verso il basso invece di trovare valide alternative a una serata funerea al tiro dal perimetro. Alla fine, i numeri sono da brividi ghiacciati in una notte siberiana: 11/27 da 2 punti, 2/22 da 3, per un complessivo 13/49 che si commenta da solo.
Ma il problema non è tanto la disastrosa prestazione da fuori, quanto essersi perennemente ostinati a non trovare alternative credibili al più comodo dei tiri dalla distanza. Così, Salso, con pazienza e mestiere, con sprazzi di qualità e svolgendo diligentemente il compitino, si ritrova in mano un gruzzolo che vale oro. Un gruzzolo che, da squadra che sa il fatto suo, sa amministrare fino in fondo senza il minimo affanno.
E il Basket Sole? In perenne affanno, particcione all'inverosimile, coi suoi ritmi pachidermici in attacco, sistematicamente incapace di crearsi un vantaggio, troppo concentrato a prendersela col mondo intero che a concentrarsi su un avversario che, al confronto, fa un figurone senza poi neanche dannarsi troppo l'anima.
Secondo bagno di umiltà nel giro di tre partite. Salsomaggiore dopo Ponte dell'Olio. A essere severi, viene da chiedersi dove sia finita la squadra capace di soffrire del girone d'andata. Ad essere realisti, è onesto ammettere che questo Basket Sole con la pancia piena, dà l'impressione di bearsi di se stesso, di cullarsi sul dorato mare di un'alta classifica che, però, con calendario che si ritrova dietro l'angolo (Planet e Cus in fila), rischia di farlo naufragare a un quarto posto che, dopo aver condotto al comando la regular season, sarebbe una beffa atroce.
E, comunque, nulla è perduto. Venerdì arriva la Planet. Due gli obiettivi: il primo è vincere, il secondo è ribaltare la differenza canestri (-5). Intanto, questo è il momento della riflessione. E, soprattutto, di una domanda su tutte: dov'è finito il carattere di una squadra prigioniera del suo narcisismo?